Questo progetto nasce da un felice incontro tra l’architetto Gallizia e un giovane chef, Marvin, che gestiva una piccola e buona gastronomia filippina nel quartiere solari a due passi dal suo studio. Il loro parlare di cibo e architettura diventa un’idea, uno dei primi ristoranti filippini a Milano. L’entusiasmo contagia presto tutto lo studio ed in pochi mesi nasce Yum, piccolo ristorante moderno, sobrio ma denso di richiami a un mondo tanto lontano, quanto oramai familiare. Una parete di ceramiche fatte a mano in un laboratorio di Manila, lampade artigianali di sughero studiate per far trapelare la luce come le tradizionali lanterne di bambù, tessuti colorati filati dalle donne orientali con antichi telai di legno diventano quadri decorativi. Yum, il nome, viene dalla patata viola, purple yum, ingrediente base della cucina filippina, che qui diventa protagonista e elegante simbolo dell’insegna.